Il successo a lungo termine delle riabilitazioni implantari, e più in generale in ambito di prevenzione della salute orale, implica, oltre a un protocollo specifico di igiene professionale, anche che il paziente debba essere capace di effettuare in sede domiciliare una efficace igiene orale. Ciò che viene richiesto al paziente è di instaurare un’interazione sinergica con l’igienista dentale, con il quale dialoga al fine di mettere a punto una strategia domiciliare basata sulla scelta di dispositivi indicati per le specifiche caratteristiche e valutati in base alle capacità di apprendimento.
Oggi l’offerta di presidi domiciliari si presenta molto varia, con prodotti adeguati alle caratteristiche di unicità della cavità orale di ciascun individuo e della tipologia e struttura propria della riabilitazione implantoprotesica specifica. Vediamo quali:
- Spazzolino manuale: la testina non deve avere dimensioni troppo grandi, i filamenti devono essere in nylon o tynex con estremità arrotondate, di consistenza media o morbida, per evitare graffi agli abutment, che aumenterebbero le capacità degli stessi di accumulare placca.
Le tecniche di utilizzo devono essere atraumatiche per i tessuti gengivali e perimplantari come per esempio:
La tecnica a rullo: si posiziona lo spazzolino con le setole verso il margine gengivale e parallelo al dente, quindi si compie una rotazione in direzione coronale, con una moderata pressione. Risulta efficace nel rimuovere la placca senza traumi per i tessuti.
Tecnica di Bass modificata: le setole dello spazzolino devono essere introdotte all’interno del solco gengivale, applicata una leggera pressione e vibrazione e successione mossa la testina in direzione coronale. - Spazzolino elettrico: si raccomandano i dispositivi con movimento pulsante e rotatorio, muniti di testine rotonde con setole medie o morbide e dal design semplice. Lo spazzolino elettrico è incapace di arrecare danni ai tessuti gengivali quando usato correttamente ed una pressione contenuta sulle superfici da trattare. Inoltre dimostra una capacità di rimozione della placca analoga se non superiore a quella di uno spazzolino manuale. Il vantaggio che risiede nella scelta dello spazzolino elettrico è comunque da ricercarsi nella facilità di utilizzo, in quanto non richiede di apprendere una specifica tecnica di spazzolamento, come nel caso degli spazzolini manuali, ma semplicemente di appoggiarlo per qualche secondo sulle singole superfici dentali (naturali o protesiche) e di attendere che il movimento proprio della testina disgreghi il biofilm batterico adeso su di esse.
- Filo interdentale: per la detersione a livello interprossimale può essere utilizzato sia il filo interdentale tradizionale che quello spugnoso. Il filo tradizionale sarà indicato laddove gli spazi sono abbastanza stretti, ad esempio nel caso di un monoimpianto circondato da elementi naturali, mentre il filo spugnoso si dimostra particolarmente efficace negli spazi di più ampie dimensioni, al di sotto dei pontic ed attorno all’emergenza dell’abutment. In particolare per l’abutment si consiglia, quando fattibile, di abbracciare completamente l’abutment con il filo (tecnica a cravatta) per poi procedere alla sua detersione.
- Scovolini interdentali: da usare laddove non si abbia buona manualità con il filo o quando gli spazi interprossimali sono tanto ampi da rendere poco efficace il filo interdentale. Nel commercio se ne possono trovare di forma cilindrica piuttosto che conica e nei diametri più vari, provvisti di manico dritto (adatti ai settori anteriori) o angolati a 90° (adatti all’area dei posteriori). Il diametro va scelto in base al passaggio dello scovolino, che deve generare una leggera frizione sulle aree prossimali degli elementi dentali trattati, ovvero tra denti (protesici) e mucose con le quali sono a contatto. In generale sono da preferirsi i modelli che presentano un’anima metallica ricoperta inplastica rispetto a quelli la cui anima metallica non presenta rivestimento, a maggiore garanzia di non provocare traumi alle mucose e ai tessuti naturali.
- Spazzolino monociuffo: le sue piccole dimensioni consentono di raggiungere e trattare con buona precisione le aree meno gestibili con spazzolino, filo e scovolini
- Idropulsori: può essere visto come un ulteriore coadiuvante dell’igiene orale domiciliare anche se la letteratura riferisca una scarsa efficacia. Devono essere utilizzati a una bassa pressione di lavoro e limitatamente alla rimozione dei depositi più grossolani derivanti dalla masticazione dei cibi.
Quali sono quindi i principali fattori di rischio che possono incidere sulla sopravvivenza implantare a lungo termine?
- Scarsi livelli di igiene orale: in condizione di igiene orale non ottimale, il biofilm batterico può mutare nella composizione ed arricchirsi di ceppi anaerobi Gram-negativi responsabili dei processi infiammatori della perimplantite e parodontite. Pertanto, una scrupolosa igiene orale domiciliare è una strategia valida per evitare l’instaurarsi delle condizioni favorenti lo sviluppo di processi infiammatori.
- Tabagismo: l’abitudine del fumo può incidere sia sullo sviluppo della perimplantite sia sugli esiti della chirurgia implantare. Numerosi studi imputano al fumo la responsabilità di influire sulla mancata osteointegrazione (fallimenti precoci), sull’aumento dell’incidenza di perimplantiti e sulla rapidità di progressione ed entità del danno ai tessuti perimplantari quando colpiti da infiammazione cronica.
- Diabete mellito: esiste un’ “azione sinergica” tra diabete e perimplantite: il diabete mellito non compensato è in grado di aggravare e sostenere la lesione perimplantare. Inoltre il diabete rallenta i processi di guarigione tissutali che pertanto diminuisce gli esiti positivi di una terapia causale per il trattamento della zona colpita. Alla luce di queste dinamiche, al paziente riabilitato con impianti deve essere raccomandato un controllo attento e costante del diabete mellito.
Le faccette dentali sono un trattamento estetico sempre più diffuso per migliorare l’aspetto del sorriso.
Tuttavia, mantenere una corretta igiene delle faccette è essenziale per garantirne la durata e la salute a lungo termine. Esaminiamo da vicino l’importanza dell’igiene delle faccette dentali e i migliori modi per mantenerle pulite e in salute.
Pulizia quotidiana, Utilizzo di filo interdentale, Evitare alimenti e bevande che possono macchiare ,visite regolari dal dentista.