Tutto ciò che volevate sapere sul vostro alito e non avete mai osato chiedere al medico…
Ciò che chiamiamo alitosi è un disturbo di tipo organico che si manifesta con l’emissione di odore sgradevole attraverso la respirazione o mentre si parla, con il rischio di rendere le nostre conversazioni poco piacevoli.
Avrai sicuramente presente il cattivo gusto con cui ci si sveglia al mattino, generalmente accompagnato da alitosi: altro non è che un calo del flusso salivare durante il sonno dovuto alle minori deglutizioni e ovviamente al cibo ingerito la sera prima.
Altre forme di alitosi hanno invece carattere medico e possono essere sintomo di malattie. Spesso il disturbo non si percepisce, altre volte si avverte una sorta di ostacolo psicologico nell’esprimerlo.
SE L’ORIGINE E’ IN BOCCA
La maggioranza delle forme di alitosi ha origine orale: l’odore del cavo orale registra delle variazioni di intensità nel corso della giornata in relazione a variabili come età, sesso e abitudini alimentari.
La parodontite è il disturbo che più di frequente si accompagna ad un alito cattivo. Colpisce generalmente i tessuti a sostegno dei denti (gengive e osso) portando spesso alla perdita dei denti stessi; l’alitosi può rappresentare un sintomo precoce e un campanello d’allarme.
Il campanello d’allarme prodotto in caso di parodontite è dovuto a sostanze chimiche prodotte dai batteri responsabili della malattia, che si annidano nelle tasche parodontali formatesi tra dente e gengiva in seguito allo sgretolamento dell’osso.
Alcune malattie delle ghiandole salivari che causano la riduzione del flusso salivare, principale responsabile della diluizione delle sostanze alitogene, favorisce l’alitosi. Questa condizione è spesso favorita dall’assunzione di particolari farmaci.
Anche la lingua ha un ruolo fondamentale: questo muscolo infatti è come una spugna che raccoglie tutte le tossine e una buona parte della placca presente nel cavo orale. È importante, pertanto, rimuovere quella patina bianca che può presentarsi sulla lingua quotidianamente con lo spazzolino.
SE L’ORIGINE NON E’ IN BOCCA
Nel 10% dei casi, l’alito pesante non è direttamente collegato alla sfera orale ma è da ricondursi ad elementi esterni, come malattie del fegato o dell’apparato digerente o l’assunzione di determinati cibi.
Il tabacco ad esempio è uno dei peggiori nemici del respiro pulito in quanto riduce la salivazione, asciugando la bocca e portando inevitabilmente all’emergere dell’alitosi.
Questa alitosi extraorale richiede qualche accorgimento in più, soprattutto in termini di regime alimentare da seguire:
- Ridurre i prodotti latteo – caseari, contengono elevate percentuali di lattosio, sono difficili da digerire e aumentano i livelli di pH nello stomaco;
- Contenere il consumo di alcol;
- Dosare alimenti ricchi di fibre come carni rosse, legumi, broccoli e cavolfiori che richiedono più tempo per essere digeriti.
LE TERAPIE
Il trattamento dell’alitosi deve essere preceduto da un iter diagnostico ben preciso per accertare l’eziologia del problema.
Se la causa è la scarsa igiene orale, la terapia sarà una pulizia professionale svolta nello studio dentistico, anche in più sedute.
Se l’odontoiatra o l’igienista dentale lo riterranno opportuno verrà concordato con il paziente un metodo di applicazione per le tecniche di igiene orale ed una serie di controlli ravvicinati nel tempo per monitorare il miglioramento. L’odontoiatra si occuperà inoltre di curare l’alitosi temporanea causata da carie o ascessi presenti nell’arcata dentaria.
Le cause dell’alitosi sono da ricercarsi anche in patologie sistemiche (es. cirrosi epatica o diabete mellito) a causa delle particolari condizioni metaboliche che si instaurano. In questo caso la terapia sarà concordata con il medico specialista.